Qualcuno si è accorto delle assenze? Il Napoli vince pure a Firenze, domina per larghi tratti la formazione di Palladino, mette in mostra i parecchi gioielli dell’organico nella loro migliore versione, scopre ulteriori risorse fra le seconde linee e lancia un messaggio fortissimo al campionato. La squadra di Antonio Conte chiude in vetta (in attesa dei recuperi dell’Inter) un girone d’andata da 44 punti in 19 partite, ritoccando pure i numeri dei primi anni di Sarri e Spalletti. Un piccolo capolavoro includendo nella considerazione il punto di partenza ed i numeri che portano tutti alla stessa conclusione: per lo Scudetto bisogna fare i conti (pure) col Napoli e per lo stesso Conte sarà sempre più complicato nascondersi.
Altro clean sheet pure senza Buongiorno
In un contesto organizzato e rafforzato, a differenza ad esempio di quanto accaduto la passata stagione o anche nella partita di Coppa Italia con gli 11 cambi, pure Juan Jesus chiude la sua buona prestazione, accompagnato da un super-Rrahmani al suo fianco e da un collettivo sempre attento, corto, compatto con tutti gli elementi in aiuto al compagno. 11esimo clean sheet, miglior difesa d’italia e d’Europa (al pari dell’Atletico Madrid) e fuori casa appena 3 gol subiti dopo quella sconfitta estiva a Verona e quella difficoltà sistematica della squadra avversaria persino nell’entrare regolarmente nell’area di rigore di Meret.
Se gira pure l’offensiva…
Fuori Kvaratskhelia e Politano, ma nulla Ngonge. Conte sceglie Spinazzola – come esterno tattico, ma sull’altra fascia – che annulla Dodò e per larghi tratti del primo tempo è pure l’arma più importante nel reparto avanzato. In seguito è nuovamente Neres – devastante per la quarta partita di fila, questa volta sulla sua fascia preferita – a sbloccare (e spaccare) l’incontro con una serpentina delle sue ed una conclusione terrificante. Gol che nasce dall’uno-due con sponda di Lukaku (in imbarazzo con Comuzzo, ma che entra tuttavia in due dei tre gol) venendo fuori e creando spazio alle spalle. Produzione offensiva e cinismo rappresentano lo step finale.
Image:Getty
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